“Mi sembra di tutta evidenza come le considerazioni di Calicchia e Pizzutelli partano da un presupposto sbagliato, sconfinando in una polemica politica gratuita, infondata e inficiata in partenza”.
A parlare è l’assessore al bilancio del comune di Frosinone a seguito delle dichiarazioni dei due consiglieri comunali socialisti che hanno affermato che l’aliquota Imu più bassa sarà applicata dal sindaco socialista di Ceccano, Manuela Maliziola.
“E’ ovvio – afferma Mastrangeli – che il riferimento fatto dal sindaco ad una aliquota Imu per Frosinone, come la più bassa del centro Italia, sia parametrato sui capoluoghi di provincia e non su tutti i comuni, visto che Frosinone, ad esempio, non può essere messo sullo stesso livello di un comune di 800 anime o di 20.000 abitanti come può essere Ceccano, preso dai due esponenti socialisti come termine di paragone. Così – spiega – la soglia dello 0,4% di Frosinone è, ad esempio, inferiore a quella di Roma (0,6%), di Benevento (0,6%), di Salerno (0,47%), di Perugia (0,5%), di Teramo (0,46%), di Avellino (0,55%), di Campobasso (0,5%), ed è pari a quella di Latina, Ascoli, Pescara, Pistoia, Siena risultando la più bassa tra i capoluoghi delle regioni centrali e non solo.
In un momento di grande sofferenza per le casse comunali per il pesantissimo debito ultramilionario lasciatoci da chi ci ha preceduto, l’amministrazione Ottaviani, con grande senso di responsabilità e direi anche con un atto di coraggio, ha deciso di non aumentare le tasse, rispettando quanto detto in campagna elettorale.
Sarebbe stato molto più semplice alzare, con l’opportunità offerta dalla legge, le tasse per fare cassa, ma questa amministrazione, invece, ha preferito tendere la mano ai cittadini e non pesare troppo sulle spalle dei contribuenti, invece di mettere le mani, come lo sceriffo di Nottingham, nelle tasche dei frusinati e arraffare il più possibile.
Dispiace – aggiunge – che Calicchia e Pizzutelli non siano riusciti a cogliere questa sfumatura e abbiano solo pensato a impiantare una polemica che si sconfessa da sola. Tra l’altro fanno un po’ di confusione quando parlano di un candidato a sindaco da loro sostenuto che, qualora avesse vinto, avrebbe ridotto all’Imu allo 0,2%.
Mi chiedo, infatti di chi parlino visto che, nella scorsa campagna elettorale, ne hanno sostenuti due che dicevano cose diametralmente opposte sull’Imu.
Il vero rammarico non lo possono esprimere Pizzutelli e Calicchia per la scelta dell’amministrazione comunale di adottare un’aliquota dell’0,4% dell’Imu che, ripeto, è la più bassa del Centro Italia tra i capoluoghi di provincia, ma lo esprimono i frusinati – attacca Mastrangeli – per essersi trovati sulle spalle un deficit economico di oltre 60 milioni di euro al quale ha contribuito l’esecutivo di cui Calicchia e Pizzutelli erano parte integrante e che era sostenuto convintamente dai socialisti, e per dover pagare una serie di serie di spese per così dire allegre, non autorizzate, contratte da un esecutivo, in cui era forte la presenza socialista, per svariate migliaia di euro per cene nei ristoranti, per acquisti di coppe, coppette, medaglie e palloni da calcio. Ecco – conclude l’assessore al bilancio – forse il vero rammarico che dovrebbero esprimere Calicchia e Pizzutelli dovrebbe essere su questo”.