Nella lotta e nel contrasto all’inquinamento l’amministrazione comunale continua a ripetere sempre, gli stessi errori.
Anche questa volta il provvedimento varato non servirà a nulla, non riuscirà a scalfire la presenza di polveri sottili, ma avrà solo come unico risultato quello di creare disagi alla cittadinanza e gravi danni economici alle attività commerciali.
Intanto prendiamo atto che le promesse e gli annuncia fatti mesi fa non sono stati rispettati.
Si era detto di restringere la ZTL durante i blocchi totali della circolazione per consentire ai cittadini di Frosinone quanto meno di non restare imprigionati dentro le loro case. Restringere l’area di divieto di circolazione creando della maxi aree pedonali avrebbe avuto lo stesso identico risultato di fare vivere la città in maniera diversa, ma al tempo stesso di non limitare la circolazione a quelle zone più periferiche e consentire comunque a chiunque di raggiungere la propria auto, magari parcheggiata qualche centinaio di metri più in là per uscire da Frosinone.
Invece la ZTL è rimasta quella di sempre.
L’altra grande promessa mancata era quella che non si sarebbero più fatte le targhe alterne, altro provvedimento inutile quanto disagevole per cittadini alle prese con forti limitazioni alla circolazione.
Sappiamo che il piano regionale sia molto restrittivo, ma sappiamo anche che all’interno di esso ci si poteva muovere fornendo comunque dimostrazione di un impegno dell’amministrazione volto a ridurre l’inquinamento ed al tempo stesso salvaguardando la libertà individuale. Ciò inoltre danneggerà le attività commerciali, con le persone provenienti dai centri limitrofi che rinunceranno ad entrare a Frosinone per fare la propria spesa nelle zone periferiche della città non incluse nel provvedimento.
Che il provvedimento, oltre ad essere inutile, sia del tutto scomodo sembra averne preso coscienza lo stesso sindaco Marini che difatti, costretto ad emanare l’ordinanza, ha cercato di ridurre nel solo mese di marzo gli effetti del piano stesso.
Si vede che Marini cerca di fare campagna elettorale anche su questo aspetto.
Il pretesto del maltempo e quindi del ritardo con cui arriva questo piano non regge.
I mesi più inquinati dell’anno sono dicembre, gennaio e febbraio.
Un’amministrazione che volesse contrastare l’inquinamento dovrebbe emanare i provvedimenti durante questo periodo.
Invece si sceglie marzo quando le PM10 iniziano a diminuire in maniera consistente. Non ha davvero senso.
L’unico aspetto positivo sono gli incentivi per chi trasforma la propria auto da benzina a gas. Ma di questo, consentitemi, occorre ringraziare la Regione Lazio che ha stanziato i fondi.
Cinque anni di amministrazione Marini, oltre a non aver prodotto assolutamente nulla in termini di miglioramento della qualità dell’aria, non sono nemmeno serviti ad applicare disposizioni efficaci o, in assenza di queste, quantomeno ad evitare il più possibile disagi alla cittadinanza.
Anche su questo punto la prossima amministrazione sarà chiamata a realizzare un’inversione di rotta perché è arrivato il momento di affrontare il problema in maniera concreta andando ad individuare le reali fonti di inquinamento e a ridurre al minimo le ripercussioni su un Capoluogo e su una popolazione stremati dalla scarsa vivibilità cittadina e da una già pesante crisi economica.