Neve, nell’emergenza il flop dell’Amministrazione

Ora che  il grosso dei disagi inerenti l’ondata di maltempo è finalmente alle spalle, è il caso di fare un bilancio di come sia stata gestita questa emergenza dall’Amministrazione comunale di Frosinone.

Il bilancio conclusivo non può che essere negativo.

Il Comune non è stato in grado di prevenire i disagi né di ridurli all’inevitabile sofferenza che si manifesta in caso di abbondanti nevicate.

Il primo dato da evidenziare è stata l’assoluta impreparazione ad un evento ampiamente previsto dai metereologi locali, regionali e nazionali.

L’Amministrazione ha iniziato ad affrontare l’emergenza con un ritardo abnorme, quando oramai era già evidente che il Capoluogo era sommerso di neve.

Perché non si è provveduto fin dall’inizio a contattare tutte le imprese disponibili a spazzare la  neve? Questa è una domanda cruciale. Infatti non sono state contattate tutte le imprese con mezzi idonei sul territorio di Frosinone. Perché non sono state contattate in previsione di un evento catastrofico del genere. Vorremmo una risposta non evasiva, ma chiara e riscontrabile nell’evidenza dei fatti.

La Città, di conseguenza, è stata abbandonata a se stessa: ha visto arrivare i primi spazzaneve solo dopo 48 ore sulle strade principali e dopo altre 36 per quelle meno trafficate. Si può fare un’eccezione solo per la Monti Lepini, la zona del Casello Autostradale e la Via Armando Fabi per l’Ospedale.

I cittadini di Frosinone sono rimasti prigionieri in casa per giorni. E’ stato evidente fin  da subito che lasciare le strade con 40-50 centimetri di neve significava ritardare anche i soccorsi e l’opera di ripristino della danneggiata linea elettrica.

Il sindaco Marini, se è stato molto celere a richiedere lo stato di calamità per ottenere fondi non lo è stato altrettanto nell’organizzare una cabina di regia comunale che avesse come punto di riferimento la Protezione Civile.

Quando si capirà l’importanza di avere una struttura di Protezione civile finalmente degna ed in grado di operare a 360 gradi sarà sempre troppo tardi.

Al di là del fenomeno neve che in queste proporzioni arriva una volta ogni 50 anni, viviamo in un territorio in continuo rischio idrogeologico o soggetto a fenomeni sismici. Pertanto sarebbe il caso di investire in uomini e mezzi nella Protezione Civile a cui, in queste condizioni, non si può chiedere oltre quello che già ha saputo con il generoso cuore ma non con gli strumenti.

Un’Amministrazione che non sa guardare oltre la palma del proprio naso, che non sa programmare per tempo eventi previsti (la neve non è per fortuna come il terremoto), che non sa fornire risposte in tempi certi non può avere la presunzione di governare ancora una Città che ha il rango di Capoluogo.

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