Passano gli anni, cambiano gli uomini, ma un certo modo vecchio di fare politica rimane nel DNA di certe formazioni politiche che fanno fatica ad affrancarsi da certe logiche, utilizzando i cittadini come merce di scambio per la spartizione, nello stile classico del manuale Cencelli, di poltrone, cariche e opportunità.
In questi giorni stiamo, infatti, assistendo allo stucchevole, e oserei dire indecente, teatrino tra il PD e lo SDI sui candidati a Sindaco di Frosinone e Ceccano.
Con una fuga in avanti, tipica del miglior Coppi, i socialdemocratici hanno rivendicato l’opportunità di esprimere il candidato a Sindaco al comune di Ceccano, in buona sostanza, dicendo al PD che loro erano ampiamente ristorati con la possibilità di avere Michele Marini concorrente alla fascia tricolore del comune Capoluogo.
Tutto abbastanza normale in relazione a certe logiche politiche; peccato che a patire passivamente tutto ciò siano i cittadini di Frosinone e Ceccano, costretti a subire decisioni prese dall’alto ed ad essere utilizzati come merce di scambio per il bene non si sa di chi. Dall’altra parte, invece, c’è un centrodestra che ha scelto, con le primarie, di seguire una strada nuova, moderna che vede il cittadino al centro della propria azione politica.
Una strada che esalta il cittadino, divenuto finalmente il fulcro dell’agire politico, e che viene responsabilizzato sulla scelta di quelli che devono essere gli uomini e le donne migliori per potere anche solo concorrere in una competizione politica.
Il centrodestra guarda al futuro e, con un bagno di umiltà unico, ha deciso che devono essere gli elettori, i cittadini a decidere per il proprio e non le segreterie politiche o qualche burocrate di partito, mostrando grande rispetto per chi effettivamente è il reale depositario della sovranità popolare.