Protezione Civile di Frosinone abbandonata

Sul prezioso lavoro ed opera della Protezione Civile è inutile soffermarsi.

Nelle emergenze e nelle occasioni particolari questi volontari diventano esempio e costituiscono un aiuto fondamentale ed indispensabile.

Anche a Frosinone gli oltre 200 uomini della Protezione Civile garantiscono il presidio del territorio sia durante gli eventi atmosferici particolarmente forti (allagamenti, nevicate, etc.) per non parlare del ruolo che ricoprono durante i terremoti e in occasione di calamità naturali che danneggiano cose e persone.

Non è solo nell’emergenza che questi volontari prestano il loro importantissimo contributo. Spesso vengono impegnati in occasioni di manifestazioni sportive quali partite di calcio di cartello o a rischio ordine pubblico o durante il Giro d’Italia piuttosto che nella corsa podistica della Strafrosinone o durante il Carnevale e la festa patronale o manifestazioni quali le Cantine al Giardino dove convogliano migliaia di persone. Sono solo alcuni esempi delle tante attività che svolgono nel capoluogo durante l’anno.

Nel quotidiano offrono un supporto fondamentale anche nel controllo del territorio prevenendo e monitorando in maniera costante anche i fenomeni di dissesto idrogeologico in un comune particolarmente a rischio.

Eppure questo enorme sforzo e questo impegno costante sembra non essere percepito dal Comune di Frosinone che stanzia in un anno appena 3 mila euro.

Forse si riesce a mala pena a mettere la benzina all’unica auto di cui la Protezione Civile dispone. Con questa cifra ridicola diventa impossibile acquistare attrezzature nuove o mezzi per intervenire in caso di emergenza.

Ma sono tanti i problemi che investono questo settore dell’amministrazione.

Manca, ad esempio, un regolamento che possa inquadrare sotto forma di competenze e ruoli questo organismo. Le risorse messe a disposizione delle associazioni di volontariato sono le uniche su cui si può fare affidamento con pompe idrauliche, torri faro, tende ed attrezzature varie.

Vogliamo parlare della delicata situazione della sede operativa? Attualmente è ubicata, sotto sfratto, in via Tiravanti, in pieno centro storico dove è praticamente impossibile far convogliare mezzi e uomini in caso di emergenze mentre gli spazi angusti non assicurano nemmeno un posto idoneo per la gestione del magazzino. Un segnale evidente di come viene trattata la Protezione Civile in questa nostra città, relegata ad un ruolo secondario perenne fatto salvo la richiesta di richiesta aiuto e disponibilità in caso di emergenza.

L’Amministrazione Marini non solo non ha invertito una rotta che si protrae da diversi anni, ma ha finito ancor più per penalizzare e svilire il ruolo che questo settore riveste nel comune capoluogo.

Nelle prossime settimane la Protezione Civile dovrà trasferirsi. Almeno in questa occasione si potrebbe invertire la tendenza ed offrire una sede finalmente idonea in una zona ben collegata ed in grado di ospitare mezzi ed uomini in occasione di eventi importanti o di situazioni emergenziali.

Sarebbe il caso inoltre che nel prossimo bilancio, laddove le ristrettezze economiche esigerebbero di usare il “bilancino”, si tagliassero gli sprechi e qualche euro in più venisse investito in questo settore la cui utilità è, invece, comprovata.

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