L’inquinamento da Pm 10 a Frosinone, in questo periodo estivo, appare un ricordo sbiadito. Sembrano lontane le domeniche ecologiche così come le targhe alterne. Insomma finita l’emergenza di questo problema sembra che l’Amministrazione se ne sia scordata.
In realtà tra qualche mese, dopo la pausa delle ferie, con la riapertura delle scuole e l’arrivo dell’autunno man mano i livelli di polveri sottili sono destinati a risalire. E con essi la tensione tra cittadini e commercianti sui provvedimenti che, poi, il Comune sarà costretto a realizzare. Appurato quest’anno che né blocchi domenicali né targhe alterne abbiano funzionato, ci piacerebbe conoscere quali siano le intenzioni di questa Amministrazione circa le strategie che intende mettere in atto.
Il problema, seppur non presente, andrebbe affrontato proprio in questi giorni per non farsi trovare impreparati in autunno e per non andare ad incidere in maniera così negativa sulla vita quotidiana dei cittadini.
Fatto salvo che il diritto alla salute rappresenta la priorità assoluta, occorre altresì predisporre piani efficaci per contrastare il problema inquinamento e non “lavarsi la coscienza” adottando piani regionali o direttive europee studiate sulla carte ma che hanno prodotto fallimenti ovunque.
E allora si deve ripensare ad una mobilità alternativa in città, a predisporre incentivi per chi si dota di auto sempre più ecologiche a fare in modo che il parco dei mezzi pubblici (compresi gli Scuolabus) non sia inquinante e ad eliminare la fastidiosa presenza di bus COTRAL in città che rallentano la circolazione e forniscono un contributo sostanziale all’inquinamento da gas di scarico.
I problemi sono sempre gli stessi ma non ci sembra che questa Amministrazione, cui è rimasto solo l’ultimo anno di governo, al di là degli annunci, sia stata così attenta nel predisporre quegli atti finalizzati a risolvere il problema dell’inquinamento.
Il rischio è quello di ritrovarsi in autunno con una vecchia ordinanza che prevede sin da novembre blocchi del traffico e targhe alterne che sarebbero per i cittadini e soprattutto per i commercianti un’ennesima, eccessiva, penalizzazione.
L’invito agli amministratori è quindi quello di studiare per tempo le soluzioni finalizzate ad uscire dai vincoli imposti dal piano regionale che, evidentemente, è stato fallimentare e trovare nuove soluzioni, a cominciare da quelle annunciate prima, di semplice fattibilità ma mai risolte.
Azioni da realizzarsi prima che l’emergenza induca a ripetere gli errori del passato.