Qualità della vita, pesano i dati del Capoluogo

Ogni anno, puntuali, ci ritroviamo a dover commentare i dati, impietosi ed i vari dossier sulla qualità della vita che collocano il nostro territorio agli ultimi posti in classifica. Anche se trattasi di dati provinciali è oggettivamente facile individuare quali realtà abbiano determinato più delle altre queste graduatorie. A pesare, come sempre, sono i dati relativi alle grandi città che, ovviamente, hanno il peso specifico maggiore e forniscono quei numeri che, da soli, vanno a determinare il risultato finale.

La responsabilità più alta quindi, ancora una volta, è rappresentata dal capoluogo ciociaro, la città più grande della provincia ed anche quella più rappresentativa sia in termini di abitanti sia per erogazione di servizi, intrattenimento, ecc. E’ Frosinone quindi che nel bene o nel male influenza pesantemente i dati che poi vengono rapportati ed estesi per il restante territorio.

Trascorrono gli anni ma il quadro, desolante, di questo nostro territorio non accenna a migliorare, anzi.

Al di là di alcuni indicatori su cui, effettivamente, qualsiasi governo può incidere poco e che attengono maggiormente a dinamiche economico-congiunturali o privatistiche (come ad esempio il PIL/pro capite, il numero di separazioni, l’acquisto di libri, ecc) ve ne sono altri dove appaiono evidenti le responsabilità di chi amministra.

Sull’ambiente, ad esempio, sui servizi erogati, sul tempo libero e gli intrattenimenti Frosinone lascia come sempre a desiderare.

Rispetto al passato grosse novità non ci sono, le nostre criticità restano sempre le stesse.

Ci piacerebbe che in futuro questi studi prendessero in considerazione anche altri dati che di sicuro incidono sulla qualità di vita dei residenti di un territorio. Se venissero infatti considerati anche altri indicatori sinora mai analizzati come i tempi di risposta medi con cui l’amministrazione locale soddisfa le esigenze cittadine (esempio: quanto tempo occorre prima che venga ricoperta una buca in strada) oppure in quanti anni vengono ultimate importanti opere pubbliche o ancora i tempi di attesa del servizio di trasporto pubblico locale piuttosto che i tempi di percorrenza in auto rapportate ai cittadini residenti, riteniamo che Frosinone se la possa battere davvero con le ultimissime posizioni.

Restando ai dati analizzati dal quotidiano economico, la sensazione è che Frosinone sia praticamente ferma.

Difficile giustificare da parte di alcuni esponenti locali del centro sinistra queste classifiche. Chi amministra il capoluogo da 15 anni dovrebbe quantomeno farsi un esame di coscienza per tirare le somme (dopo tutto questo tempo sarebbe legittimo farlo senza attendere ancora) e prendere atto del totale fallimento raggiunto.

In questo caso è davvero impossibile giustificare l’ingiustificabile o fornire interpretazioni di numeri che, in quanto tali, fotografano bene la situazione.

Lavarsi le mani giustificandosi che trattasi di dati provinciali significa oltre a voler deresponsabilizzare una città che, come detto, influenza in maniera significativa questi dati, anche avere una visione minimalista del problema che riguarda in particolare proprio la città- capoluogo.

Non resta che darsi appuntamento al 2011, riprendere questa nota e ripercorrerla nei suoi diversi punti.

Un altro anno, statene certi, sarà trascorso invano

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