Dopo l’indagine de Il Sole 24 Ore che certifica “il fallimento economico” della gestione comunale di Frosinone, a serio rischio di dissesto finanziario, i nostri amministratori anziché rassicurare la popolazione che investimenti e risorse verranno destinate allo sviluppo della città, ribadiscono quello che noi andiamo dicendo da tempo: Frosinone è ferma, bloccata.
I vari assessori hanno visto ridursi i propri budget di spesa quasi della metà.
Tradotto, vuol dire quasi paralisi.
Candidamente poi l’Assessore al Bilancio ed il Sindaco confermano come le entrate provenienti dagli oneri concessori, invece di essere destinate a sostenere le infrastrutture come dovrebbe essere, servono per pagare le spese correnti.
Insomma tutta questa grande pianificazione urbanistica in atto, anziché dotare la città di opere pubbliche, strade, parcheggi, ecc servirà per pagare le bollette, gli stipendi dei dipendenti e l’ordinaria amministrazione.
La verità è sempre la stessa: questa amministrazione è ridotta sul lastrico e tutti gli investimenti sono bloccati.
Basta guardare le maggior parte delle opere pubbliche in corso, finanziate con fondi regionali e programmate quasi sempre dalla precedente amministrazione.
Basta osservare cosa avviene per ciò che concerne l’ordinaria manutenzione, praticamente inesistente, con strade ridotte a pezzi.
In questo quadro desolante, Il Sole 24 Ore centra quello che per noi era e resta un’anomalia: il Comune di Frosinone spende più di quanto incassa.
A questo punto qualcuno dovrebbe far chiarezza su cosa stia succedendo all’interno degli uffici comunali ed inquadrare il problema economico in un quadro, più complessivo, di cattiva gestione amministrativa.
Le pesanti perplessità avanzate prima in occasione del bilancio di previsione del 2010 poi, di recente in occasione degli equilibri di bilancio, trovano pesanti conferme.
Il rischio più concreto, se l’andazzo non dovesse cambiare, è quello che i successori dell’Amministrazione Marini troveranno una situazione economica disastrosa.