Teatro, sarà davvero funzionale?

I lavori per realizzare il nuovo teatro comunale di Frosinone sono stati aggiudicati oramai da diversi mesi (era la fine di dicembre).

Ad inizio del nuovo anno annunci e promesse (guarda caso non mancano mai) assicuravano che da lì a poco sarebbe stato avviato il cantiere. Oramai siamo arrivati a luglio ma nessuna traccia di cantiere si può scorgere in prossimità del Casaleno. Nell’ultimo consiglio comunale il Sindaco Michele Marini ha promesso che, ad agosto, aprirà il cantiere.

Siamo di fronte all’ennesima promessa da marinaio?

Sperando che non sia così ed augurandoci che i lavori, una volta iniziati, vengano portati a termine nei tempi prestabiliti, la domanda a cui mai nessuno ha risposto in maniera completa e rassicurante è la seguente: siamo sicuri che il primo lotto definito funzionale sia effettivamente tale?

Non vorremmo insomma trovarci da qui ad un anno all’inaugurazione di una scatola vuota, cioè inutilizzabile.

Il secondo lotto che fine ha fatto?

E il terzo previsto per completare l’opera?

Perché non si è proceduto con la progettazione e l’aggiudicazione degli altri due lotti?

Forse mancano le risorse economiche?

Non vorremmo trovarci di fronte ad una sorta di riedizione dello Stadio Casaleno, dove lo stadio di fatto non è mai entrato realmente in funzione.

Tornando sui tempi persi in tutti questi mesi, val la pena ricordare che lo slittamento in avanti dell’inaugurazione del cantiere comporterà di conseguenza anche ritardi nel riprogrammare una stagione lirica e teatrale degna di questo nome.

Oramai da anni il teatro è scomparso dal capoluogo.

E’ evidente che oramai sarà così anche l’anno prossimo.

Una fetta importante di cultura è stata spazzata via per incapacità amministrative e così gli amanti del genere teatrale sono costretti nella stagione invernale a lunghi andirivieni con la Capitale.

In una città dove si attribuiscono deleghe dai nomi altisonanti (leggasi Grandi Eventi), non si riesce nemmeno ad organizzare quattro spettacoli teatrali per accontentare i tanti appassionati locali.

Ancora una volta i ritardi cronici con i quali vengono gestiti i cantieri cittadini determinano e determineranno anche in futuro pesanti ripercussioni sulla vita sociale e culturale di questa città.

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