Il Sindaco Marini e l’arte di non decidere

Ormai il Sindaco Michele Marini ha scoperto il velo ed, ancora una volta, decide di non decidere.

Del resto il primo cittadino si sta specializzando nel prendere tempo e rinviare ogni e qualsiasi decisione.

In queste ultime ore, come viene riportato dagli organi di informazione, ha siglato l’accordo con l’UDC, ma sembra che al tempo stesso stia perdendo l’appoggio dell’Italia dei Valori.

Marini sa perfettamente che la sua maggioranza scricchiola e sta cercando di correre al “mercato” di riparazione.

Ma i calcoli sembrano comunque non tornare: due acquisti dell’Udc (Spaziani e Turriziani, perché Langella è sempre stato in maggioranza) riusciranno a sopperire ai mal di pancia di Realtà Civica (cinque consiglieri di cui tre apertamente in disaccordo con l’amministrazione) più l’Italia dei Valori (Altobelli) a cui potrebbe aggiungersi un altro malcontento da parte del presidente del consiglio Venturi, se quest’ultimo dovesse essere sfiduciato?

Senza contare i tanti delusi all’interno del Pd da Quaresima a Contardi che hanno da tempo preso le distanze da questa maggioranza.

Eppure in questo gran caos, tutto interno al centro sinistra, si continua a non decidere. L’annunciato rimpasto in giunta slitta ancora con i partiti che delegano il sindaco e con quest’ultimo che ripassa la palla agli stessi partiti.

Di cambio in giunta e riassetto delle deleghe se ne parla oramai da un anno, ma finora non si è mossa foglia.

Anzi la delega sul bilancio e quella sull’ambiente, già di per sé complicate, vengono mantenute ad interim dallo stesso Marini che così non riesce a fare bene né il compito di sindaco né quello di due assessori.

Siamo oltre metà mandato: l’amministrazione dovrebbe raccogliere i frutti di quanto messo in campo sinora ed invece, si sta concentrando sugli equilibri politici e sulle beghe di partiti ed interessi personali che nulla hanno a che vedere con gli interessi pubblici della nostra.

Risultato?

L’amministrazione continua ad essere ingessata, si pensa alle varie poltrone da distribuire o da conservare, mentre i problemi di Frosinone restano irrisolti.

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