Il Sindaco Marini è accerchiato

E’ iniziato l’accerchiamento politico nei confronti del primo cittadino, Michele Marini.

Il Partito Socialista da un lato con la vicenda della presidenza del consiglio ha aperto un nuovo fronte, rispetto alla necessità più volte avanzata dagli stessi uomini dell’On. Schietroma, di provvedere ad un repentino rilancio dell’azione amministrativa.

Ma non sono solo i socialisti a pressare il Sindaco Marini affinché si dia una mossa nel rimischiare le carte e rafforzare, laddove possibile, la sua azione di governo per la seconda metà della legislatura.

A rendere insonni (si fa per dire) le notti del nostro primo cittadino ora c’è anche “Realtà Civica”, gruppo consiliare composto da cinque consiglieri che, da tempo, hanno preso le distanze rispetto all’amministrazione Marini di cui, fino a qualche mese fa, facevano parte integrante.

La sensazione è che per il Sindaco Marini il tempo di “tirare a campare” sia finito. Trascorsa la tornata elettorale che ha visto, ancora una volta, il centro sinistra soccombere in maniera pesante rispetto ad un centro destra che ha fatto il pieno dei voti specie nella Città Capoluogo, il primo cittadino è chiamato a dare le prime risposte senza ulteriori rinvii. Bisognerà poi verificare se queste risposte saranno sufficienti a garantirgli la maggioranza numerica in consiglio.

Il Sindaco Marini, in realtà, non sembra avere la forza per accontentare le richieste provenienti da più parti di rivedere l’assetto della giunta e rilanciare in maniera sinergica l’azione amministrativa.

Il Sindaco è noto per essere tutt’altro che decisionista, né tantomeno è un politico che affronta di petto i problemi. Cerca sempre la mediazione, cerca di trovare le soluzioni più indolori, ma rischia seriamente di essere sommerso dal suo temporeggiamento infinito.

E questa volta il conto alla rovescia non è iniziato dai banchi dell’opposizione, ma da quelli di maggioranza, critica evidentemente della scarsa incisività di governo e stufa di una lenta ma inevitabile agonia amministrativa che rischia di trascinarli stancamente sino alle prossime elezioni.

Non tutti, quindi, sembrano voler rischiare di rimanere con il cerino in mano. L’azzeramento della giunta, il rimpasto, il nuovo documento programmatico potrebbero davvero spezzare in maniera definitiva una maggioranza di governo granitica, solo dal punto di vista numerico ma che, domani, potrebbe non esserlo più nemmeno sotto questo profilo.

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