Presidenza dell’Agenzia Provinciale Frosinone – Formazione

La nomina alla Presidenza dell’Agenzia Provinciale di Formazione rappresenta una nuova, interessante ed entusiasmante esperienza politico-amministrativa che mi accingo ad affrontare.
In questo momento penso che sia doveroso ringraziare innanzitutto i tanti, tantissimi elettori ed amici autenticamente cattolico-democratici che, raccogliendo il nostro invito di votare alle elezioni provinciali per il Popolo della Libertà, hanno consentito all’On. Antonello Iannarilli di essere il nostro Presidente della Provincia di Frosinone.
Al Presidente Iannarilli va la riconoscenza per avermi voluto assegnare personalmente un ruolo così importante ma, allo stesso tempo, delicato.
Al Sen. Mauro Cutrufo ed all’On. Massimo Nardi come miei diretti e solidi riferimenti politici nel Popolo della Libertà, all’On. Vincenzo Piso ed all’On. Alfredo Pallone in qualità di Coordinatori regionali, all’On. Franco Fiorito ed ad Adriano Roma come Coordinatori provinciali, a Mario Abbruzzese come Capogruppo ed a tutto il gruppo consiliare alla Provincia del PdL va il mio ringraziamento, e prometto tutto il mio impegno per far si che gli indirizzi ed i programmi che abbiamo costruito insieme il giorno della fondazione del Popolo della Libertà con la guida del nostro grande Presidente Silvio Berlusconi, siano tradotti in realizzazione all’interno dell’Agenzia.
L’Agenzia di Formazione rappresenta per me una sfida avvincente nel periodo di crisi economica ed occupazionale che sta attraversando l’Italia e la Ciociaria in particolare.
Non voglio “gettare a mare” tutto il lavoro compiuto da chi mi ha preceduto, ma l’attuale situazione in cui versa l’Agenzia stessa, disegnata dall’analisi del Commissario straordinario che si è dimesso qualche settimana fa, e le necessità del territorio esigono indubbiamente un cambio di strategia.
La relazione del Commissario dimissionario riferisce non solo di una passività (ed una perdita di esercizio) contabilizzata in diversi milioni di Euro, ma anche di una struttura organizzativa da rimettere in linea con le reali esigenze dell’Ente; un resoconto sul quale riflettere attentamente e che impone scelte ponderate.
Infatti, molto spesso i corsi di formazione sono rimasti fini a se stessi, con i partecipanti che non riescono ad avere una preparazione che si traduca in sbocchi occupazionali.
Una delle prime azioni da considerare sarà il monitoraggio, da realizzare in sinergia con le forze sindacali, con le associazioni imprenditoriali e di categoria, con il mondo della cooperazione e gli ordini professionali, delle reali necessità lavorative che oggi richiede la nostra provincia.
Le nuove sfide che l’Agenzia dovrà affrontare riguardano il processo di deindustrializzazione in atto che esige la necessità di riqualificare professionalmente molte categorie di lavoratori che rischiano, a breve, di restare fuori dal mercato.
Un’attenzione particolare dovrà essere riservata alla crescita formativa dei giovani verso quei settori che cercano manodopera sempre più specializzata e non riescono a trovarla, oppure verso quegli orientamenti lavorativi nei settori dei servizi, delle tecnologie più avanzate e del turismo.
Occorrerà anche riscoprire quelle tradizioni lavorative cadute in disuso che potranno garantire un nuovo futuro occupazionale, con un specifico riferimento al mondo dell’agricoltura e di quei lavori artigianali che possono riservare ancora opportunità, attività e soddisfazioni economiche.
La vera sfida da vincere in questi prossimi anni sarà, quindi, quella di calibrare la formazione provinciale alle necessità lavorative del territorio, così da garantire alle nuove generazioni un futuro più roseo e meno incerto.

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