Qualità dell’ambiente, quali giustificazioni?

Saremo lieti di conoscere, dopo l’ennesima bocciatura sulla qualità dell’ambiente di Frosinone, quali siano le giustificazioni che questa volta porterà avanti il sindaco Michele Marini. Quando si tratta di commentare dati negativi evidentemente si cerca l’agnello da sacrificare e da immolare e non ci si mette mai la faccia.

Nei primi anni di amministrazione il Sindaco, di fronte ai pessimi risultati raggiunti, attribuiva le responsabilità ai precedenti governi (di cui Lui faceva parte a pieno titolo) poi, successivamente, si nascondeva dietro le affermazioni tipo “stiamo lavorando per” “tra qualche anno vedrete altri risultati”.

Ed, invece, eccoci qua a dover commentare gli ennesimi dati scoraggianti a pochi mesi dalla fine del mandato.

E’ evidente che delle due l’una: o non si è fatto nulla in questi anni oppure si è fatto meno delle altre città per cui il gap è rimasto invariato.

Noi propendiamo per la prima ipotesi.

Le due materie che trascinano nei bassifondi della classifica il Capoluogo sono le politiche anti inquinamento e quelle dei rifiuti.

Se nel primo caso si è di fronte al fallimento più completo e la dimostrazione dell’inadeguatezza dei provvedimenti che noi contrastiamo da sempre (blocchi del traffico e targhe alterne) risultati del tutto inutili, nel secondo caso il fallimento è ancor più evidente.

Contrastare l’inquinamento atmosferico non è cosa semplice, specie se il fenomeno riguarda l’intera valle del Sacco; aumentare la capacità di differenziata, invece, attiene proprio alle competenze del Comune. Nonostante l’estensione del porta a porta al quartiere di Corso Lazio ed ai Cavoni, restiamo agli ultimi posti per la differenziata.

E nel centro storico, in realtà, a distanza di anni non è mai decollata.

Il tutto accade in una città governata dal centro sinistra da 15 anni, con l’assessore all’Ambiente che è anche presidente di Legambiente (l’Associazione che ha eseguito lo studio e ci ha bocciato).

Il fallimento è palese e sarebbe opportuno che ci fosse anche un’altrettanta presa di coscienza da parte di chi amministra, con pessimi risultati, questa città.

Altrimenti non cambierà mai nulla e gli studi continueranno a bocciarci.

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