Il protocollo d’intesa tra Comune e Camera di Commercio per rivitalizzare il centro storico di Frosinone, se da un lato rappresenta finalmente un tentativo concreto di rilanciare questa parte di città, dall’altro non può essere la soluzione di tutti i problemi.
L’aiuto economico previsto nella riduzione di alcune tasse può certo invogliare qualcuno, ma non rappresenta la condizione sufficiente per vedere imprenditori in fila vogliosi di investire ed aprire negozi in via Garibaldi piuttosto che in via Angeloni.
La notizia dell’intesa arriva, poi, con anni di ritardo.
Cosa ha fatto l’amministrazione Marini sino ad ora?
Eppure il centro storico da decenni vive questa situazione comatosa dal punto di vista commerciale e sociale. Questa azione doveva rappresentare il primo passo a pochi mesi dall’insediamento, invece, arriva solo a fine mandato. Di certo Marini non potrà vantarsi nella prossima campagna elettorale di aver risollevato le sorti di un’area depressa.
Per rilanciare il centro storico, invece, gli sconti fiscali non bastano.
Occorre attivare una seria politica di rilancio di questa parte di città che comprenda il coinvolgimento dei privati, ad iniziare dai residenti per abbellire questa zona (attraverso, ad esempio, il semplice rifacimento delle facciate dei palazzi) ma anche un’organizzazione diversa. L’ascensore inclinato che funziona a singhiozzo non rappresenta ad esempio oggi il mezzo più diffuso per accedere alla parte alta della città. La zona a traffico limitato, se e quando partirà, dovrà essere ben calibrata altrimenti il rischio è quello di fa morire ancor di più una zona già deserta. Il Comune, poi, deve portare i cittadini a passeggiare in questa parte di città attraverso eventi e manifestazioni. Queste possono costituire iniziative per far conoscere a molti frusinati una zona che, in tanti, hanno forse dimenticato per via di una scarsa frequentazione. Eppure, nel centro storico, le tante stradine caratteristiche all’ombra del campanile, rappresenterebbero un luogo ideale per riscoprire e respirare quell’aria di tradizione e di storia della nostra città.
L’amministrazione dovrebbe, poi, costituire una sorta di commissione di esperti per indirizzare gli eventuali imprenditori sulle giuste tipologie commerciali nelle quali investire. Ciò, al fine di creare una zona tipica, con prodotti particolari, merce cioè in grado di attirare quei flussi di mercato non di tipo generalistico ma specialistico. Il tutto accompagnato da una politica di trasporti efficiente e dalla realizzazione di parcheggi a ridosso del centro storico in grado di assicurare una migliore accessibilità.
A distanza di anni, però, ci ritroviamo ancora una volta a parlare di proposte e tentativi di rilancio quando questa fase sarebbe dovuta avvenire già da molto tempo.