Opere pubbliche, non c’è né una che se ne salvi

E’ davvero sconcertante assistere ai numerosi problemi che le opere pubbliche di Frosinone presentano già nella loro fase preliminare, quella delle autorizzazioni o dell’avvio dei cantieri.
Non c’è n’è una che se ne salvi.
La notizia pubblicata dalla stampa locale dello stop dell’esame degli elaborati tecnici del progetto nuovo teatro comunale da parte del Genio Civile per incompletezza dei documenti, manifesta in tutta la sua evidenza come si gestiscono queste pratiche. Ciò determina allungamento di tempi per un’opera, quella del teatro, necessaria ad una città che da anni è desertificata dal punto di vista culturale e rimasta orfana di uno degli spettacoli più coinvolgenti ed appassionanti. Nonostante questa impellente necessità si assiste ad una lentocrazia incredibile che determinerà un’assenza di teatro chissà per quanti anni ancora. Un deficit culturale che andrebbe risolto al più presto ma questa Amministrazione, distratta da altro, sembra essere poco attenta alle esigenze culturali di una fetta di popolazione costretta a migrare nella Capitale per assistere ad uno spettacolo teatrale degno di questo nome.
Se poi aggiungiamo alla lista nera delle opere pubbliche incompiute i problemi della Monti Lepini, quelli del project Piloni, i lavori mai iniziati per la piscina comunale, i guai dell’ascensore inclinato, i ritardi biblici con i quali sono stati completati i lavori del ponte di San Giuliano o la piastra ai Cavoni, i lavori mal eseguiti in piazza Risorgimento, ci rendiamo perfettamente conto come a Frosinone la gestione delle opere pubbliche sia oltremodo deficitaria.
Le infrastrutture, oltre a migliorare la qualità di vita dei propri cittadini, creano sviluppo e contribuiscono alla crescita sociale ed economica di una realtà.
Pertanto la gestione di questa materia, già di per se complessa, richiederebbe un’attenzione maggiore al fine di evitare perdite di tempo inutili e ritardi almeno nelle fasi iniziali visto che poi già durante la fase esecutiva i problemi non mancano mai.

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