L’ascensore inclinato di Frosinone, brillante intuizione del sempre compianto Sindaco Dante Spaziani prima e di Domenico Marzi poi (l’attuale Sindaco Marini, quindi, è poco responsabile), compie un anno. Un anno in cui questo importante strumento di mobilità non ha ricevuto gli impulsi che si sarebbero dovuti offrire per incentivarne l’uso.
Un anno perso è stato, infatti, quello dell’attuale amministrazione (e qui il Sindaco Marini, invece, ha avuto una grossa responsabilità). Dopo le prime settimane di grande affollamento, che la curiosità e la novità avevano determinato tra i cittadini, progressivamente sempre meno frusinati in questo arco temporale hanno utilizzato tale mezzo per i loro spostamenti.
Quante persone in media utilizzano, oggi, l’ascensore? Poche, molto poche, rispetto al collegamento che di fatto unisce la parte alta di Frosinone con quella bassa e, in teoria, le due strade più importanti del capoluogo (Corso della Repubblica e via Moro). Questo è il primo fallimento di una lunga serie.
L’altro grande appuntamento mancato è quello del rilancio del centro storico che, grazie all’ascensore inclinato, si sperava potesse effettivamente registrarsi.
Invece, a tal riguardo, l’ascensore inclinato non ha spostato di una virgola la perdurante crisi di quella parte di città dove i negozi continuano ad abbassare le saracinesche. E questo è il secondo fallimento.
L’ultimo fallimento riguarda la riqualificazione mancata dell’area intorno all’ascensore inclinato che pure era stata annunciata. Piazzale Vittorio Veneto continua ad essere una squallida area di parcheggio, l’area verde della collina versa in completo abbandono e fenomeni di smottamenti ne dimostrano tutta la sua fragilità.
Anche la zona intorno al fiume Cosa a valle è rimasta uguale e non si è provveduto minimamente ad investire su un angolo ambientale di tutto rispetto. Infine il parcheggio dell’ascensore inclinato che doveva servire per trasferire i frusinati da una parte all’altra della città, è rimasto ampiamente sottoutilizzato.
Il paradosso di Frosinone, città che da anni attende investimenti in opere pubbliche, è che ci si lamenta (giustamente) degli innumerevoli ritardi di realizzazione delle infrastrutture salvo poi, una volta realizzate, non sfruttarne le potenzialità.
La politica miope di questo governo è sfacciata.
L’incapacità di sfruttare opere invocate da anni dimostra il pressappochismo con cui si amministra una città Capoluogo.
Frosinone, riteniamo, meriti ben altro.