Quattro anni per quattro campetti di calcio

Oramai al Sindaco di Frosinone Michele Marini ed alla sua amministrazione, non resta che inaugurare qualche campetto di calcio, qualche giardino dei nonni, oppure tagliare il nastro di un nuovo centro sociale.

Il nostro Capoluogo che attende aeroporto, interporto, stadio, nuove arterie, forti investimenti in materia urbanistica, fermata della TAV, spostamento della stazione ferroviaria, riqualificazione di interi quartieri, deve purtroppo accontentarsi di questo.

Siamo pertanto al ridicolo quando si convoca un’apposita conferenza stampa e si celebra una cerimonia di inaugurazione per un’opera di un valore economico minimo (circa 500 mila euro) che ha impiegato un tempo spropositato (quasi quattro anni) per realizzare quattro campi di calcetto.

Quasi un campo ad anno.

Se non è record, poco ci manca.

L’opera, prevista e progettata dall’amministrazione Marzi, doveva realizzarsi in 280 giorni, ma ha visto protrarsi nel tempo la sua ultimazione per via di una serie di inconvenienti, varianti, bonifiche di versanti che avrebbero dovuto completarsi in un tempo ragionevolmente minore.

Se la durata della realizzazione fosse stata rispettata, sarebbe stato giusto da parte degli amministratori esprimere soddisfazione e immortalare questo piccolo evento. Del resto è sempre un bene quando la città si dota di nuovi impianti sportivi che consentono ai cittadini momenti di svago.

Nelle condizioni appena descritte forse però, sarebbe stato meglio mantenere un profilo più basso.

Il paragone calzante è sempre lo stesso: va bene festeggiare una laurea, ma se questa la si ottiene a 40 anni dopo 20 anni di fuori corso, la festa quantomeno dovrebbe essere più contenuta rispetto allo stesso titolo di studio conseguito nei tempi cosiddetti normali.

La domanda è la seguente: se per realizzare qualche campetto di calcio sono occorsi quattro anni, per fare le opere più importanti quanto occorre?

Poi basta ricordarsi della vicenda dello Stadio Casaleno, del project dei Piloni, dei lavori sulla Monti Lepini, del nuovo teatro, di una sede comunale finalmente degna, per darsi immediatamente una risposta: un’infinità di tempo.

Ma, come suol dirsi in taluni casi, “questo passa il convento”!

In mancanza di opere più importanti, Sindaco e collaboratori si vantano di questi piccoli lavori pubblici.

E’ comunque deprimente constatare come l’Amministrazione in carica riesca ad inorgoglirsi per opere che in altri contesti sarebbero passate in secondo piano.

Saranno poi i cittadini del Capoluogo, quando torneranno alle urne, a promuovere e quindi accontentarsi di questo modo di amministrare, oppure bocciare sonoramente l’amministrazione uscente cambiando pagina.

Noi ci auguriamo che la fase storica di Frosinone caratterizzata dalle pacche sulle spalle, dalle promesse mai mantenute e dalle inaugurazioni di giardinetti e campetti sia finita.

Riteniamo che la nostra Città e i cittadini che vi risiedono, meritino di più.

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