Vola in centro, ora fatti concreti

La fase di avvio di quello che dovrebbe essere, nelle intenzioni dell’Amministrazione, il rilancio commerciale, sociale ed economico del centro storico è stata finalmente presentata da qualche giorno. Dopo anni di soli annunci si inizia quindi a scorgere qualcosa.

E’ però necessario dire oggi quello che potrebbe costituire un peccato mortale se non dovesse concretizzarsi tra qualche mese.

Non si tratta di alimentare polemiche su quello che si doveva fare sinora e non si è fatto ma di sollecitare e, se possibile, suggerire azioni volte a migliorare l’iniziativa e far si che tale progetto non si esaurisca con le manifestazioni annunciate, ma che abbia davvero una ricaduta duratura e benefica sul territorio.

Mentre l’Amministrazione Marini ha illustrato da pochi giorni questa iniziativa denominata “Vola in centro”, al centro storico i commercianti continuano a soffrire una crisi che viene da lontano e che stenta ad allentare la morsa su questa parte di città.

I negozi continuano a chiudere e la desertificazione commerciale avanza inesorabilmente. L’Amministrazione Comunale fa bene ad organizzare grandi eventi in grado di attirare migliaia di persone nel cuore antico del Capoluogo.

La migliore accessibilità al centro, avvenuta grazie al multipiano di viale Mazzini e soprattutto all’ascensore inclinato, sono di sicuro altri elementi volti a facilitare la mobilità da e per il centro storico. Tutto ciò però, temiamo, non basterà al rilancio di questa zona. Per fare in modo che possibili investitori possano aprire negozi e botteghe in centro, occorre avviare una strategia amministrativa che possa davvero contribuire al ripopolamento commerciale. I commercianti attuali devono essere sostenuti attraverso sgravi fiscali ed incentivati, con facilità di credito e con tassi di interessi bancari bassi, a reinvestire e ad ammodernare le proprie attività.

Come poi pensare di attrarre investitori solo con manifestazioni, seppur importanti, sporadiche nel corso di un anno? Nessun imprenditore sarà invogliato ad investire, specie in questo periodo, sapendo che l’Amministrazione organizzerà nel centro storico tre-quattro manifestazioni, seppur di grande impatto.

Il problema è poi un altro: non si può pensare che il centro storico possa ripopolarsi solo nella notte durante concerti, spettacoli o iniziative come quelle paventate dall’amministrazione. E durante tutto il giorno, dalla mattina alla sera, dal lunedì al sabato, cosa farebbero questi commercianti?

Un centro commerciale, naturale o meno, non può reggersi sull’una tantum.

Bisogna far si che si creino specialità commerciali altamente qualificate (dall’abbigliamento all’artigianato, dalle produzioni locali ai prodotti tipici culinari) che, tutte insieme, possano attrarre non solo i visitatori del weekend ma soprattutto i frusinati, ogni giorno, nella loro quotidianità.

Non basterà ridurre la Tarsu o non far pagare le insegne luminose per attrarre investitori, ma è doveroso investire risorse economiche importanti, magari a fondo perduto, per consentire un ripopolamento commerciale immediato e simultaneo.

Quando apre un centro commerciale nuovo il taglio del nastro avviene con quasi tutti i negozi già aperti.

L’errore più grande sarebbe quello di far aprire poco alla volta: il rischio sarebbe quello di mettere subito in crisi questi nuovi investitori.

Il centro commerciale naturale di Frosinone, con tipologie diverse, dovrebbe essere inaugurato un po’ come avvenne per l’Outlet di Valmontone.

L’impatto visivo e mediatico dovrebbe essere travolgente.

Solo così questo percorso appena avviato potrà riuscire a raggiungere lo scopo prefissato.

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