Che il governo dell’Amministrazione Marini stia deludendo le aspettative di un’intera città noi del PdL lo andiamo ormai dicendo da tempo.
Ma che le cose siano effettivamente così e che tale visione non appartenga solo a chi è stato deputato dai cittadini a svolgere il ruolo di opposizione, è confermato dai tanti distinguo che, a turno, i vari componenti della maggioranza stessa esprimono oramai sempre in maniera più frequente.
Alle critiche sollevate spesso da La Sinistra, ai neo indipendenti della Realtà Civica fuoriusciti dal Pd e dalla lista Marini, ora si sommano le forti divergenze dei socialisti. L’ultima, quella relativa al documento programmatico stilato dal sindaco per la fine della consiliatura, è stato definito deludente ed etichettato come libro dei sogni dal gruppo che fa capo all’On. Gianfranco Schietroma.
Insomma i Socialisti iniziano a presentare il conto di un “banchetto” che, evidentemente, non è stato di loro gradimento.
La bozza pubblicata anche sui giornali locali del documento di fine legislatura redatta dal Sindaco, oltre a fare il cosiddetto elenco della spesa non apporta in realtà nessun elemento di novità, né fissa priorità e tempi.
E’ evidente che si tratti ancora una volta di aria fritta, di quella politica degli annunci cui ormai davvero non crede più nessuno.
Il problema, dopo due anni e mezzo di consiliatura, non è tanto di volontà ma quanto di mera incapacità gestionale.
Non crediamo, infatti, che il Sindaco Marini e i suoi assessori non abbiano a cuore le sorti della città in cui loro stessi vivono, ma è appurato che non riescono a portare avanti un programma sinora completamente disatteso.
Anzi neanche si è riusciti sinora a completare i lavori avviati e programmati fin dai tempi dell’amministrazione Marzi.
E’ per questo motivo che non ci aspettiamo stravolgimenti, cambi di passi, radicali modifiche nei prossimi anni da chi non sembra possedere le qualità per garantirlo.
Per questo chiediamo ai partiti di maggioranza più grandi, ad iniziare dai socialisti, di assumersi in pieno la loro responsabilità e compiere un gesto difficile ma di sicura efficacia: quello di rimettere al più presto il mandato e far tornare alle urne i frusinati. Continuare in questo modo per altri due anni e mezzi costituirebbe l’ulteriore agonia di una città che davvero non ne ha bisogno.